venerdì 13 aprile 2012

Pezzi di storia


Io i nonni non li ho più. E quando li avevo, ero tutta presa da altre faccende, per prendermi il tempo di ascoltare le loro storie di vita. E ho perso dei pezzi di vita loro, che sono stati importanti anche per la mia. Cose successe prima che io nascessi, che hanno direttamente influito sulla mia vita e che nessuno mi racconterà. Ad esempio, è saltato fuori che mio nonno era un sommergibilista della seconda guerra mondiale. Una cosa pazzesca! Mio nonno!
E se non avesse fatto una  scelta saggia e fortunata, più di 60 anni fa, mio padre non ci sarebbe stato. E quindi nemmeno io. E' bastato un attimo, un'intuizione, un passo indietro mentre la Storia precipitava, e lui sarebbe rimasto per sempre dentro un sommergibile. 
E invece visse fino a novant'anni, si sposò, ebbe mio padre, e da mio padre nacqui io. 
Nonno, non so se mi stai guardando ma... grazie. Davvero.

martedì 10 aprile 2012

Il nipote di nonno Duilio


Io, del nipote del Signor Duilio (vedi il post su Unomattina, più sotto), sono un pò invidiosa. 
Lui ha ancora la possibilità di farsi raccontare la sua storia, le sue radici, direttamente dalla viva voce nonno, con emozioni e tutto. Io invece no. Le storie dei miei nonni si sono perse quando loro sono andati via. Perse del tutto, non sarà più possibile raccontarle. E così non saprò mai in cosa somiglio a mio nonno, quali tratti tratti del mio carattere mi avvicinano a mia nonna, chi di loro era uno spirito libero e quali scelte ha fatto, e chi di loro invece ha dovuto rinunciare ai propri sogni. Chi di loro ha combattuto per un ideale, e con quali risultati. Come hanno amato, con irruenza, coraggio, romanticismo? Segretamente?  
Ma soprattutto, mi manca di sapere una cosa, la più importante di tutte: che cosa vale veramente la pena fare, in questa vita? A cosa non dovrei rinunciare? Quali sono le cose veramente importanti per le quali vale la pena battersi e fare sacrifici, e quali invece sembrano importanti solo a trent'anni, e poi si dissolvono da sole? 
Stare in questo mondo 80-90 anni permette di capire un pò di più la vita. Permette di vedere le cose con un certo saggio distacco, di fare bilanci dai quali gli altri -io ad esempio- possono trarre insegnamento per vivere meglio qui e ora. 
Per dare concretezza a quel che ha valore, imparando a distinguere quello che non ne ha. 
E per arrivare alla fine -anche io, prima o poi- contenta di aver fatto proprio questa vita, e non un'altra. 
E scegliere di lasciarla scritta per chi verrà dopo.

martedì 3 aprile 2012

Unomattina e nonno Duilio

Oggi sono stata a Uno Mattina, la trasmissione di Rai Uno. Si parlava degli anziani, e oltre a ricercatori e scienziati, in studio c'era anche nonno Duilio, un centenario carico di rughe e di ricordi, accompagnato dal nipote trentenne.  Non so cosa si sia percepito guardando il programma, ma io che ero in studio ero pervasa da un sentimento raro e prezioso: la tenerezza. Una tenerezza enorme verso questo nonno e la sua lunga vita, un piccolo monumento di ricordi e saggezza. E tenerezza verso questo nipote, che lo accompagnava e gli ripeteva, ad alta voce le domande della conduttrice (ad un certo punto, se si vuol vivere a lungo, è necessario smettere di ascoltare gli altri, e la sordità degli anziani forse nasce da qui ;-)). Ma non solo, lo guardava e gli parlava con un affetto paziente e ammirato. Con tutto quell'amore intorno, immagino che nonno Duilio vivrà ben oltre i cent'anni!

lunedì 27 febbraio 2012

Non mi racconto, perchè.....

Per alcuni, l'idea di raccontare la propria vita ad un Biografo Personale, e di comporre il Libro della Vita, è un modo per lasciare alla famiglia un ricordo, una traccia che collegherà le loro vite con le vite di chi verrà dopo.
Ma altre persone sono diffidenti di fronte all'idea di raccontare la propria vita, e i motivi possono essere tanti:
- alcuni pensano che non essendo attori, politici o premi Nobel, la loro vita non abbia di niente di speciale da raccontare. Sono persone modeste, e hanno paura di darsi troppa importanza.
- Altri pensano che sarà difficile raccontare a qualcuno che non conoscono, aneddoti e storie familiari a volte anche "crude" o sconvolgenti. Non sanno se è corretto raccontare cose che fino a quel momento erano state nascoste, e hanno paura del giudizio.
- Altri ancora sono coscienti che raccontare significa rivivere, e avendo provato grandi dolori ed esperienze difficili, non sono convinti di voler ripassare da quelle parti. Hanno paura di soffrire un'altra volta.

In realtà, raccontare la propria vita ad un Biografo Personale non significa niente di tutto questo. Nelle mie esperienze, ho visto le paure sciogliersi subito. Chi decide di iniziare questo percorso capisce ben presto che la Biografia Personale è un modo di rileggere, con maturità e distanza, gli eventi del passato, guardandoli alla luce di tutto quel che è successo dopo. Comprenderli, finalmente, e accettarli, in modo da chiudere il cerchio con quell'esperienza e proseguire serenamente.
A volte la persona ha avuto una vita semplice e modesta, senza grandi movimenti, ma ha costruito relazioni con persone che ha amato molto, che gli hanno lasciato qualcosa dentro. La Biografia Personale è un modo per onorare queste persone e queste relazioni, tramandando memoria di loro e dei loro insegnamenti.
Inoltre, la Biografia Personale aiuta a togliersi dei pesi: raccontare un segreto di famiglia o una storia difficile, significa trasferirlo dalla propria coscienza su una pagina di libro, che lo custodirà al posto suo.


mercoledì 22 febbraio 2012